Da dove si comincia...?

Mi dico: come faccio a smettere?
Altri diranno: come faccio a iniziare?
E' solo una questione d'età, e dal mio punto di vista - capirete - non è il massimo della contentezza.
Ho scritto per 43 anni, come si dice ci ho messo la firma e quindi la faccia per tutto questo tempo. Su molto di quello che mi passava a tiro:
- da un campo in terra battuta dove giocavano i giovani della Boreale (1974), alla rivista della caserma di Ascoli dove ho fatto il servizio militare (1975), alle pagine di calcio minore di Record e del Corriere dello Sport (1978) alla prima piccola inchiesta sull'inquinamento del Tevere (1981);
- e poi, come "rinforzo estivo" in redazione (oggi si direbbe stagista), dalla prima breve di cronaca di Roma al primo titolo sulla Cronaca del Molise che conoscevo solo geograficamente;
- dalla prima trasferta all'estero per "Il Tempo", Europei di calcio (1988) con base nella periferia di Moenchengladbach, senza sapere mezza parola di tedesco, alla prima Olimpiade per "Il Messaggero" (1996) con base a venti miglia da Atlanta, per l'occasione spurgata di barboni e senzatetto;
- infine, per farla corta, dalla scrivania comoda e faticosa di un grande quotidiano nazionale a quella spartana di casa per combattere una battaglia persa accanto ai giovani aspiranti giornalisti di un piccolo giornale Web chiamato Laziopolis.
Nel frattempo ho scritto la mia tesi di laurea e ho aiutato a farne almeno altre tre.
E poi ho scritto tre libri. Più uno appena ultimato. Più un altro quasi avviato.
Ma nel quotidiano mi sono detto: come faccio a smettere?
Faccio un blog?
Ci provo... Ma senza impegno!
Da dove si comincia...?
Da Aranzulla, ovviamente.
Però non ho la pazienza di leggere il manuale d'uso fino in fondo. Farò confusione coi testi e con le foto...
A proposito: che foto mettereste a un post che parla di inizio...?
Ci metto una mia foto di classe, di quando ero al liceo e un professore supplente d'italiano mi scrisse a commento di un  tema che mostravo "stile giornalistico". Lui è quello spilungone in piedi a destra, non mi ricordo come si chiamasse.
Io - non so con quale stile - il giornalista poi l'ho fatto davvero...



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