Pensierino della domenica…
Se davvero, come sembra, Sergio Conceiçao diventerà a breve il nuovo allenatore del glorioso Porto, l’avventura della Lazio scudettata del 2000 vivrà un’altra pagina gloriosa. Non so quante squadre al mondo possano vantare tanti allenatori di alto livello che hanno condiviso il terreno di gioco nello stesso periodo. Tanti allenatori in campo all’epoca, segno che l’intelligenza, oltre alla classe, era la caratteristica principale di quel gruppo.
Se Simone Inzaghi è il simbolo della continuità biancoceleste, l’elenco di iscrizione all’anagrafe dei tecnici parte dal precocissimo Roberto Mancini (ora Zenit), passa per Diego Simeone (Atletico Madrid), Sinisa Mihajlovic (Torino), Matias Almeyda (Guadalajara) e arriva appunto al “meo amigo” Conceiçao (Nantes in attesa di Porto). Ma dietro di loro si sono già cimentati, o lo stanno facendo, Alessandro Nesta nella lontana Miami, Giuseppe Pancaro e, per ora come vice, Attilio Lombardo e Dejan Stankovic. Nestor Sensini è stato a sua volta allenatore (Estudiantes tra le altre) e poi dirigente. E grandi dirigenti sono diventati anche Pavel Nedved, Juan Sebastian Veron e Fernando Couto.
Davvero un boom clamoroso: tante “menti” calcistiche tutte insieme. Che solo gli scippi che sappiamo hanno privato della soddisfazione di conquistare ben di più dei sette titoli arrivati in un quinquennio fantastico.
Pensierino bis…
Sulla serata di ieri, per come è finita a Londra e a Torino, non è proprio il caso di scherzare.
Ma io trovo geniali altre “menti” al di là di quelle calcistiche. Per esempio l’autore delle cosiddette “frasi di Osho”, per me sconosciuto ma che ho letto in un’intervista chiamarsi Federico Palmaroli, ovviamente romano, sarcastico e dissacrante nella migliore tradizione pasquinesca.
Eccovi l’ultima: “Il Real con la maglia della Fiorentina, un altro grande successo di Renzi”.
Il genio è genio…
Se davvero, come sembra, Sergio Conceiçao diventerà a breve il nuovo allenatore del glorioso Porto, l’avventura della Lazio scudettata del 2000 vivrà un’altra pagina gloriosa. Non so quante squadre al mondo possano vantare tanti allenatori di alto livello che hanno condiviso il terreno di gioco nello stesso periodo. Tanti allenatori in campo all’epoca, segno che l’intelligenza, oltre alla classe, era la caratteristica principale di quel gruppo.
Se Simone Inzaghi è il simbolo della continuità biancoceleste, l’elenco di iscrizione all’anagrafe dei tecnici parte dal precocissimo Roberto Mancini (ora Zenit), passa per Diego Simeone (Atletico Madrid), Sinisa Mihajlovic (Torino), Matias Almeyda (Guadalajara) e arriva appunto al “meo amigo” Conceiçao (Nantes in attesa di Porto). Ma dietro di loro si sono già cimentati, o lo stanno facendo, Alessandro Nesta nella lontana Miami, Giuseppe Pancaro e, per ora come vice, Attilio Lombardo e Dejan Stankovic. Nestor Sensini è stato a sua volta allenatore (Estudiantes tra le altre) e poi dirigente. E grandi dirigenti sono diventati anche Pavel Nedved, Juan Sebastian Veron e Fernando Couto.
Davvero un boom clamoroso: tante “menti” calcistiche tutte insieme. Che solo gli scippi che sappiamo hanno privato della soddisfazione di conquistare ben di più dei sette titoli arrivati in un quinquennio fantastico.
Pensierino bis…
Sulla serata di ieri, per come è finita a Londra e a Torino, non è proprio il caso di scherzare.
Ma io trovo geniali altre “menti” al di là di quelle calcistiche. Per esempio l’autore delle cosiddette “frasi di Osho”, per me sconosciuto ma che ho letto in un’intervista chiamarsi Federico Palmaroli, ovviamente romano, sarcastico e dissacrante nella migliore tradizione pasquinesca.
Eccovi l’ultima: “Il Real con la maglia della Fiorentina, un altro grande successo di Renzi”.
Il genio è genio…
Commenti
Posta un commento